LA COMMEDIA DEGLI ERRORI

È un gradito ritorno quello con cui prosegue la programmazione di “Radici”, la stagione di prosa del Teatro Virginian realizzata dall’associazione culturale La Filostoccola con il sostegno della Fondazione Guido d’Arezzo. Venerdì 11 marzo alle ore 21, a due anni esatti di distanza, il sipario del Virginian si aprirà, infatti, su “La Commedia degli errori”, l’apprezzata produzione Lombardi Tiezzi – La Filostoccola che, nel 2018, aveva debuttato proprio sul palcoscenico aretino del teatro di via de’ Redi 12. Diretto dal grande Eugenio Allegri, e interpretato dagli attori Daniele Marmi e Alessandro Marini, cuori pulsanti della compagnia aretina La Filostoccola, lo spettacolo tornerà, a grande richiesta, a narrare le turbolente ed esilaranti vicende di Antifolo di Siracusa, del suo servo Dromio e dei rispettivi gemelli di Efeso.

“Siamo felici ed orgogliosi di poter riproporre, anche nel cartellone di questa stagione teatrale, la nostra ‘Commedia degli errori’, un progetto a cui teniamo molto e che, anche a causa dell’emergenza sanitaria, non ha potuto spiccare il volo come avremmo desiderato – spiega l’attore aretino Daniele Marmi, direttore artistico e docente della Filostoccola- Il valore di questo spettacolo passa anche dalla sua regia che è stata curata dal divus Eugenio Allegri, grande artista, punto di riferimento e amico del Teatro Virginian. Inoltre, la ben nota favola scenica di Shakespeare, oltre al suo potenziale comico, sprigiona, proprio in questa nostra epoca storica, tutta la sua straordinaria attualità.”

Nella commedia portata in scena dalla coppia Marmi-Marini, il testo shakespeariano viene, infatti, rivisitato con una sensibilità del tutto moderna, capace di coinvolgere lo spettatore in un crescendo di risate ed emozioni. Sullo sfondo della storica rivalità tra Siracusa ed Efeso, i temi del doppio, della perdita d’identità e della ricerca dell’altro e di se stessi ruotano intorno alle peripezie di due coppie di gemelli identici, portate in scena da due soli attori per giocare ancora di più con lo sfrenato meccanismo drammaturgico degli equivoci, affiancando alla vena comica della commedia un inaspettato riflesso drammatico.