SEMINARIO DIRETTO DA GABRIELE VACIS
Aperto a tutta la cittadinanza
“STARE”
La consapevolezza in scena e nel quotidiano
Sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021
A CHI SI RIVOLGE
Il percorso si rivolge a persone adulte, attori, educatori, operatori sociali, insegnanti, personale medi- co-sanitario, a tutte le persone che si trovano ad affrontare lavori a contatto con gruppi di persone e scelgono di utilizzare lo strumento del teatro sia in ambito artistico che sociale.
IL SEMINARIO
Il seminario, di natura pratica, è incentrato sull’importanza del TEATRO INCLUSIVO ossia come opportunità di INTEGRAZIONE, CONDIVISIONE e COESIONE. Si potrà sperimentare il metodo sviluppato dallo stesso Vacis, che si fonda sull’esercizio costante e rigoroso della CONSAPEVOLEZZA definita col termine AWARENESS e dell’ATTENZIONE, e sull’ESERCIZIO chiamato SCHIERA, uno strumento articolato di costruzione della propria presenza e un modo di riflettere sullo spazio e sulle relazioni, ossia del corpo che si mette in ascolto degli altri corpi per creare azioni comuni.
OBIETTIVI
Gli obiettivi principali si trovano all’interno del lavoro formativo intrapreso da Vacis nell’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona, che trova tra le sue motivazioni l’utilizzo del teatro come opportunità di inclusione, integrazione e condivisione. L’obiettivo primario è, anzitutto, saper stare consapevolmente in relazione con gli altri in scena come nel quotidiano.
Non sono solo gli attori ad aver bisogno di una conoscenza profonda di sé stessi e degli altri: tutte le persone ne hanno bisogno. Le tecniche del teatro si prendono cura della persona da sempre. La trage- dia, nella Grecia classica, era il luogo dell’incontro della comunità. Le pratiche del teatro supportano la socialità, la medicina, l’educazione.
Perché alla base di queste necessità umane c’è sempre la capacità di STARE. Di abitare consapevolmente il proprio tempo e il proprio spazio. In autonomia o in relazione agli altri esseri umani.
METODO
Il modo di operare si articola in tre “sezioni”: IL CORPO, LA VOCE, LA NARRAZIONE. IL CORPO Il lavoro sul corpo si concentrerà sullo scarico della tensione, non sull’accumulo, attraverso una serie di esercizi si apprenderà a mettere all’erta ogni singolo muscolo per comprende il rapporto tra il ritmo, il tono e il volume delle azioni personali. L’esercizio di base è la SCHIERA, che consiste nel reimparare a camminare. Dal semplice fluire di un passo dopo l’altro si ricostruisce l’equilibrio fisico della persona. La Schiera insegna la comprensione delle relazioni tra le persone.
La Schiera serve ad allenarsi ad ascoltare chi ti ascolta. Questo esercizio è il punto di partenza e il pun- to di arrivo di un allenamento che vuole formare un attore consapevole, autore della propria presenza in scena. Tutto questo non ha niente a che fare con i personaggi, la psicologia, la messinscena, e nello stesso tempo può essere una tecnica utile per ogni idea di teatro .
Gli attori si accostano l’uno all’altro formando una schiera, l’obiettivo è trovare un’unità di presenza tra le persone che camminano, escludendo ogni affettazione, ogni movimento non strettamente necessario a camminare naturalmente. La Schiera è energia, è tempo, è ritmo e ascolto, gioia, fiducia, amore.
“A forza di camminare avanti e indietro cercando di ascoltare gli altri e di comprendere lo spazio, piano piano si sviluppano azioni. Possono essere danze, canti o vere e proprie scene. C’è un momento in cui tutto sembra accadere da solo”
LA VOCE
Il corpo umano è uno straordinario strumento che produce suoni. Scoprire le possibilità di “risuonare” significa liberare energie che danno benessere. Per liberare queste energie bisogna imparare l’emissione libera e la serialità. L’emissione libera dell’aria permette di suonare le diverse parti del corpo fluidamente, senza impedimenti.
Se l’emissione è libera, cantare significa scegliere tra le infinite combinazioni delle tre componenti di ritmo, tono e volume, quelle più adatte ad evocare ambienti, situazioni, per comprendere i propri stati d’animo, i propri sentimenti e quelli degli altri.
LA NARRAZIONE
Raccontare e raccontarsi è lo strumento più efficace a tessere relazioni che generano società. Nel corso del tempo abbiamo messo a punto tecniche che permettono a chiunque di comprendere la propria storia. Noi siamo la nostra storia. Raccontarci aiuta ad affrontare le paure, a definire i bisogni personali a sviluppare desideri.
Le tre sezioni corpo, voce e narrazione saranno accompagnate dal concetto di AWARENESS.
Awareness è ciò che nel pensiero di Vacis tiene insieme la consapevolezza silenziosa, la presenza e la vigilanza, pensando però alla vigilanza non come controllo inquisitorio o censorio, ma come intensa consapevolezza dell’esserci, come disposizione a prestare cura a quello che accade e a chi si ascolta.
PERCHÈ NON È RIVOLTO SOLO AGLI ATTORI
L’esercizio della Schiera, nato come pratica squisitamente teatrale e tutta interna al percorso dramma- turgico di Vacis – dai suoi germi presenti già in uno dei primi spettacoli del 1985, Elementi di struttura del sentimento, fino al recente Amleto a Gerusalemme del 2016 – a un certo punto è uscito dal teatro per andare ad abitare altri luoghi, compresi quelli del disagio, perché tutte le persone, e non solo gli attori, hanno bisogno, per stare al mondo, di entrare in relazione intima con ciò che sta intorno. Fuori dagli spazi canonici del teatro e svincolata dall’essere al servizio esclusivo dell’azione drammatica, la pratica della Schiera è divenuta parte fondativa anche del lavoro laboratoriale che l’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona ha intrapreso con scuole e associazioni di varia natura, comprese quelle che si prendono cura di disabili psichici e fisici, rivelando con ancora maggiore forza la sua natura di esperienza: esperienza di consapevolezza, di presenza e compresenza, di ascolto, di condivisione e di comprensione non pregiudicata, non priva di un certo grado di imprevedibilità, com’è, del resto, nella natura stessa di ogni esperienza autentica.
PROGETTO DI ALTA FORMAZIONE AL TEATRO VIRGINIAN DI AREZZO
L’alta formazione si svolge al Teatro Virginian, sede dell’Associazione Culturale la Filostoccola, un piccolo gioiello nel centro storico di Arezzo. Il progetto di specializzazione attoriale della scuola del Teatro Virginian nasce con l’obiettivo di mettere in relazione giovani attori con maestri che li aiutino ad affinare le arti apprese e , in alcuni casi, a metterle in discussione. Lo strumento principale è il workshop pratico, strutturato secondo precise scansioni di tempi e contenuti, sottoposto a una continua verifica critica sotto la direzione degli artisti che curano il corso.
INFO E MODALITÀ D’ISCRIZIONE
Calendario
Sabato 30 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 21.00
Domenica 31 ottobre, alle ore 10.00 alle ore 16.00
Indicazioni utili per i partecipanti
Per il seminario è richiesto un abbigliamento comodo (preferibilmente senza scritte, disegni, righe etc), si consiglia l’uso di calze antiscivolo.
Costo
La partecipazione al seminario ha un costo di 130 € totali (alloggio escluso)
Modalità d’iscrizione
La domanda di partecipazione – corredata di una breve presentazione, una foto e dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio, recapiti telefonici) – dovrà pervenire all’indirizzo lafilostoccola@gmail.com specificando nell’oggetto “Seminario Gabriele Vacis– Filostoccola”
Dovrà inoltre essere corredata dalla ricevuta del bonifico di 50€ come acconto. Il saldo della quota di partecipazione sarà effettuata il primo giorno di laboratorio.
Coordinate bancarie
LA FILOSTOCCOLA Aps
BPER BANCA S.P.A AREZZO OSPEDALE SAN DONATO
IT90W0538714198000042125073
Causale: Seminario Gabriele Vacis
N.B: Il numero minimo di partecipanti per l’attivazione del seminario è di 18 persone, fino al raggiungimento del numero massimo di 30 partecipanti.
Nel caso il seminario non possa essere effettuato per motivi numerici o la partecipazione non possa essere accolta per limite di posti, l’intero acconto sarà restituito
IMPORTANTE: Ciascun partecipante è tenuto a sottoporsi a tampone massimo 48h prima dell’inizio del laboratorio ed inviare all’organizzazione l’esito.